spettacoli realizzati e progetti
che facciamo e che faremo
Tango Poesia Canzone
Recital per voce e fisarmonica
Voce e fisarmonica per uno spettacolo di "tanghéra atmosfera": tanghi cantati del repertorio tradizionale duettano con poesie vibranti e moderne.
è la storia di una donna al suo incontro stregato col tango.
"La notte che ti ho incontrato...sono entrata nel tuo ritmo come un'onda...": inizia il gioco e la passione, nel tango come nella vita, nasce, e insieme piano si trasforma in ricordo.
Se le poesie infatti qui sono l'esaltazione dell'incontro, le canzoni svolgono invece il "controcanto" nostalgico di quello che già non è più.
è l'intreccio continuo e bizzarro della vita.
Marica Roberto e Paolo Petrilli
In-Cantu d’Amuri
Recital per voci ed altri strumenti
Chitarra, laùto cretese, zampogna, flauti, marranzano, voci.
Voci per parlare d’amore con l’antica lingua siciliana di poeti quali Antonio Veneziano, Paolo Maura, Giovanni Meli.
Voci per cantare d’amore con il repertorio della musica popolare siciliana riarrangiata da Carmelo Cacciola e Pietro Cernuto degli Unavantaluna.
Un vero Canto d’Amore quindi, per la musica, per l’amore, per la parola, e per quell’isola allegra e tragica che è la Sicilia.
Marica Roberto voce - Carmelo Cacciola laùto cretese, chitarra, tamburello, voce Pietro Cernuto zampogna, flauto, marranzano, tamburello, voce
La Fata Morgana (fantasia su un mito)
Dedicato alle donne vittime di mafia
La Fata Morgana, personaggio mitologico e nome di miraggio tipico dello Stretto di Messina, qui, tramite una reinterpretazione fantastica, si fa voce di storie di donne vittime della mafia.
Sono le sue nove sorelle, Fata è ognuna di loro.
è strega, guaritrice e mutaforme; lei e le altre, con fantasia intraprendenza e coraggio, hanno creato visioni
per proteggere la Sicilia dai barbari, fuori o dentro la loro terra.
Morgana è sempre la stessa donna, che muta età, provenienza, situazione: ha cercato i figli spariti, ha rifiutato di prostituirsi,
ha intrappolato con le sue parole tragedie di efferatezza,
è stata indotta a “sparire”.
Da qui nascono storie di donne siciliane,
o meridionali, o del resto del mondo.
Perché la fatamorgana è una forma complessa e insolita
di miraggio, e accade dappertutto: dallo stretto di Messina
alle regioni polari, ai deserti, in mare e a terra.
Lo spettacolo è pensato per rendere un tributo a queste donne, perché il loro coraggio “cammini sulle nostre gambe”.
Insieme prosa, canti e musica dal vivo.
Il repertorio musicale è tratto dalla più autentica tradizione siciliana, priva di folclorismi, ma densa di forza, furore ed allegria, con strumenti quali chitarra, liuto cretese, zampogna, friscaletti, marranzano, tamburi a cornice.
Giallo per stanze (in forma di vecchia)
Corto teatrale
Una donna ricostruisce la sua casa: pezzi di gesso per ridisegnare i contorni delle stanze, e rivivere la vita contenuta in esse. Vita forse labirintica, vita nascosta di segreti e soprusi, con la menzogna delle belle apparenze.
In questo percorso doloroso l’aiuta “la governante”: è esistita veramente? È un angelo? È un alter ego della protagonista? Sicuramente aiuta la donna a ricostruire tutto con occhio diverso e amoroso. Storia puntellata anche da suoni e canti ricordanti.
Marica Roberto scrittura, direzione
e interpretazione - Carmelo Cacciola chitarra, liuto, marranzano, voce
Pietro Cernuto zampogna, friscaletti,
marranzano, tamburello, voce
Francesco Salvadore tamburi a cornice, voce
di e con Marica Roberto
Renaceré_Rinascerò
La Sicurezza è il mio Lavoro
Musica, tango, parole per il lavoro di tutti.
Uno spettacolo che racconta storie quotidiane: se ogni anno in Italia i caduti sul lavoro sono circa 1000 allora facciamo sapere, facciamo prevenzione, diamo strumenti, aiutiamo a sapere come si fa, aiutiamo chi ci passa, chi ha una forza sovrumana ma evidentemente umana per andare avanti, aiutiamo anche chi non ci passa, che incominci a guardare.
Con questo spirito ho scritto, ho chiamato musici a suonare Piazzolla col suo stridore, ho invitato danzatori perché il movimento non ha bisogno di parole. Su un’impalcatura montata sulla scena azzarderemo il nostro spettacolo.
col patrocinio di
Marica Roberto scrittura, direzione
e interpretazione - Massimiliano Pitocco bandoneón - Massimiliano Caporale pianoforte - Antonio Vitagliani vibrafono e percussioni - Michele Cascarano ed Eleonora Pifferi danzatori - coreografia Milena Zullo luci Gianfranco Lucchino
Alfonsina Storni: la mia casa è il mare
Spettacolo con musica dal vivo, danza e pittura in estemporanea
Alfonsina, grande poetessa argentina, dopo il suo testamento poetico, “Voy a dormir”, si lascia andare al mare, per porre fine ai dolori della sua malattia, cancro al seno. “Disposta a tutto”, questo il significato del nome. Fa l’operaia la lavapiatti l’attrice la maestra la giornalista; è ragazza madre a 19 anni – anni ’30 – sfida le convenzioni, lotta per la parità sessuale, unica donna ammessa a circoli intellettuali maschili. Lo spettacolo la celebra col teatro la poesia la musica la danza la pittura.
La diafana struttura di una sedia a sdraio in scena è l’appoggio che non c’è per Alfonsina, il mare è dappertutto, muove l’anima e copre il corpo. Chi dipinge è l’altra lei, chi danza è sempre lei. Gli uomini musicano ma non amano. Un’altra grande artista scelta e negletta dal destino.
Marica Roberto scrittura, direzione e interpretazione - Paolo Petrilli fisarmonica Miguel Fernandez chitarra - Simone Talone percussioni - Anna Maria Ferrara danza Serena Marsala pittura dal vivo - Paolo Petrilli direzione musicale
Lo Spettacolo delle_
Non una musica. Solo silenzi e parole che cadono
Un’improbabile e sgangherata coppia di attori vuole allestire uno spettacolo. Come se dovessero scegliere da un repertorio, i due giocano a mettere in piedi una rappresentazione fatta di tutto ciò che lo spettacolo mediatico ci propone quotidianamente, occupando il nostro tempo e le nostre menti. Morte e chiacchiere, violenza e sesso, sangue esposto e sovraesposto nella cronaca come nella finzione, vengono presentati e raccontati indifferentemente. La coppia non riesce a concordare l’argomento da trattare e la rappresentazione che continuano a provare, fermare, riprendere, in un alternarsi surreale di gioco e violenza, con equivoci e ribaltamenti di piani, si trasforma presto nel racconto della nostra condizione di uomini contemporanei, proiettati nelle dinamiche aggressive tra carnefice e vittima, tra ruolo dell’invaso e ruolo dell’ invasore, nel confronto eterno ed attuale con l’altro da sé.
Marica Roberto scrittura, direzione
con Jonathan Lazzini e Marco Mavaracchio - Sabrina Marchetti assistente alla regia - Renzo di Chio disegno luci
Flaminio Boni ufficio stampa
Theatron produzione esecutiva